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Confronti morfologici tra veneto e italiano

 

In questa pagina:
Introduzione
Il moto a luogo
Il verbo
Il gerundio [êsar drio + infinito] 
Coniugazione del verbo (soggetto clitico)
La terza persona singolare e plurale
Il pronome personale della terza persona plurale
L’indissolubilità dal verbo del pronome soggetto clitico
Il raddoppio del pronome personale
La declinazione al plurale delle vocali o ed e
Il plurale dei numeri cardinali due e tre
CONCLUSIONE
Il pronome soggetto clitico inverso
La particella clitica e l'articolo
Il doppio introduttore

 

Introduzione

 NOTA 1:  il linguaggio usato nei seguenti esempi è principalmente quello asolano. 

 NOTA 2:  è stata inserita la traduzione letterale dal veneto all’italiano per rendere più evidenti le differenze morfo-sintattiche tra le due lingue.

 

Introduzione

 

Partendo da una semplice frase faremo vedere quante  possono essere le differenze grammaticali  tra veneto e italiano:

 

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

(£uri) i xe drio nar Trevixo (loro) i* è dietro andare Treviso (loro) stanno andando a Treviso
* = la lettera i di questo caso, non è l'articolo determinativo ma il pronome soggetto clitico che vedremo più avanti.
Da sola la traduzione letterale del suddetto esempio è sufficiente per farci capire che veneto e italiano sono due lingue distinte. 
Ma vediamo di capitne di più.

 

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Il moto a luogo

La traduzione letterale della colonna centrale la dice lunga sulla morfologia del veneto, ma iniziamo a passo per passo partendo col far notare che in veneto manca la preposizione semplice a nel moto a luogo.

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

… drio nar Trevixo,   … dietro andare Treviso  … andaando a Treviso

La mancanza di questa preposizione è usuale salvo in quel parlare moderno corrotto dall'italiano. Vediamo altri esempi:

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

£uri i xe drio rivar kaxa loro i è dietro arrivare casa loro stanno arrivando a casa
£u el xe drio vênyar manyar lui il è dietro venire mangiare egli sta venendo a pranzo
£ore £e va Venêthia loro le va Venezia loro vanno a Venezia

NOTA: il pronome personale può venire sottinteso come in italiano, ma è stato volutamente inserito per indurre lo studente fin da ora a familiarizzarsi anche con la "strana" coniugazione verbale veneta.

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Il verbo

La seconda differenza morfologica, presente nella frase di riferimento, che abbiamo voluto evidenziare  è il verbo veneto  êsar drio (lett. essere dietro), vale a dire stare in italiano: 

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

... £a son drio … ...  la sono dietro … ... sto …

Notate che sto è la traduzione italiana di tutta la frase veneta £a son drio.

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

mi £a son drio io la sono dietro io sto

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Il gerundio [êsar drio + infinito]

Il completamento del gerundio va fatto aggiungendo all'ausiliare êsar drio un verbo all'infinito.

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

mi £a son drio nar* ... io la sono dietro andare io sto andando

* = nar è la contrazione asolana del pavano 'ndar.

Altri esempi:

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

.. £a son drio bruskar  .. la sono dietro potare  .. sto potando 
.. te si drio katar .. te* sei dietro trovare  .. stai trovando 
(e£a) £a xe (la 'é) drio baxnar (lei) la è dietro macinare (kei) sta macinando
(£u, e£o) el xe (l'é) drio sunar l(lui) il è dietro raccogliere  (lui) sta raccogliendo  
.. £a son (sen, semo) drio bakayar .. la siamo dietro chiacchierare  .. stiamo chiacchierando  
.. £a sì (sié) drio rumar .. la siamo dietro rovistare .. state rovistando
(£ore) £e xe (le 'é) deio dexmisiarse (loro) le è dietro svegliarsi (loro) stanno svegliandosi
(£uri) i xe (i 'é)  drio deskargar (loro) i è dietro scaricare (loro) stanno scaricando

* = La particella te non è il pronome personale tu ma il pronome soggetto clitico che vedremo nel prossimo paragrafo.

 NOTA:  in questi ultimi quattro esempi sono stati inseriti verbi tipici veneti per mettere maggiormente in risalto le differenze linguistiche tra le due lingue.

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Coniugazione del verbo (particelle clitiche)  

Negli esempi del precedente paragrafo avrete notato che davanti al verbo c'è una particella estranea per la lingua italiana e per quasi tutte le lingue romanze. Questa particella si chiama "pronome soggetto clitico".

Nel presente documento è riportato solo un esempio di questa particolare forma linguistica. Per saperne di più si consiglia di leggere Il pronome clitico soggetto e Le interrogative nei dialetti del nord Italia.

 NOTA IMPORTANTE:  Il numero delle persone della coniugazione verbale in cui compare il pronome soggetto clitico varia tra le parlate venete per fattori evolutivi naturali e, in questi tempi moderni, a causa dell’inquinamento linguistico italiano sempre èiù invasivo.
Ci sono parlate che usano il soggetto clitico solo nella 2a persona singolare, altre che lo usano nella 2a, 3a e 6a persona, altre ancora nelle prime tre persone e nell’ultima, per finire con l’asolano che applica le particelle in tutte le persone, sia nella coniugazione verbale affermativa che interrogativa.  

Vediamo, dunque, questa tipica forma veneta nella seguente coniugazione del verbo bèr (gavèr, 'vèr, 'vère):

VENETO (axo£an)

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

mi £a io la ho io ho
ti te tu te1 hai tu hai
£u (e£o) el ga, e£a £a ga   lui il2 ha, lei la ha Egli ha, ella ha
noantri £a g'on (gavon, gaven, gavemo)   noi la abbiamo noi abbiamo
voaltri £a g'è (gavé, gavì)  voi la avete Voi avete
£uri i ga, £ore £e ga   loro i ha, esse le ha Essi hanno

 

1 = Il te veneto è stato tradotto in italiano con lo stesso termine, ma non esiste un vero corrispettivo italiano.

2 = Le sillabe il, la e i coincidono graficamente con gli articoli, ma qui sono pronomi soggetti clitici .

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La terza persona singolare e plurale  

Ora esamineremo altre due sostanziali differenze morfo-sintattiche tra veneto e italiano. 

La prima differenza che si nota nella declinazione veneta è il plurale della terza persona determinato dal pronome e dalla particella clitica, mentre il verbo rimane inalterato.

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

£u el ga, e£a £a ga   Lui il ha, lei la ha   lui ha, lei ha
£uri i ga, £ore* £e ga   Loro i ha   Loro hanno

* = La declinazione della 3a persona femminile plurale non è stata messa a caso come vedremo nel prossimo paragrafo.

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Il pronome personale della terza persona plurale  

L'altra differenza morfologica accennata in precedenza è la declinazione del pronome personale loro in entrambi i generi: maschile e femminile.

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

£uri* i ga, £ore* £e ga oro i ha Loro hanno

* = Vedere anche metafonesi e Declinazione.

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 L’indissolubilità dal verbo del pronome soggetto clitico 

Il pronome personale in una frase verbale può essere anche sottinteso, ma non lo è mai la particella clitica. Essa accompagna il verbo sia nella coniugazione affermativa sia in quella interrogativa.

Si può dire sia:

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

£a brinko la* prendo prendo

sia:

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

mi £a brinko io la* prendo io prendo

ma in veneto non si dice mai:

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

Mi brinko -- io prendo

A parte in casi di corruzione linguistica, avvenuti in questi ultimi anni.

* = Il la nella frase veneta non è l'articolo determinativo la ma il pronome soggetto clitico.

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Il raddoppio del pronome personale 

Un altro fenomeno morfologico tipico della lingua veneta è il raddoppio del pronome personale nelle tre persone singolari, quando è posto tra il verbo e un aggettivo: 

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

£a Vôo mi mi nême ke* la vado io io solo che Vado da solo
Te vè ti ti nême ke te vai tu tu solo che Vai da solo
El va £u lu nême ke Il va lui lui solo che Egli va da solo

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La declinazione al plurale delle vocali o ed e (metafonesi)

Le vocali e ed o presenti nelle parole al maschile singolare, al plurale si convertono rispettivamente in i e u come esposto nella tabella seguente:

  VEN singolare  VEN plurale  TA singolare ITA plurale 
o->u Son (sono)  suni suono suoni
kuridòre (kuridor) kuriduri   ciclista ciclisti
e->i Pero (per) piri pera pere
jévaro jìvari lepre lepri

NOTA:  questa metafonia è tipica della parlata pavana dove l’ultima sillaba delle parole è aperta o libera vale a dire terminante con vocale. Per quanto riguarda le parlate chiuse o implicite in pratica quelle dove prevalgono le parole terminanti con consonate (parlate del Nord Veneto), di solito il passaggio dal singolare al plurale avviene senza alcuna modifica del termine, ad esempio: el kan, i kan; el gat, i gat.

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Il plurale dei numeri cardinali due e tre  

Alla regola sopra citata non sfuggono i numeri due e tre in cui si trasformano le rispettive vocali se questi numeri indicano la quantità d’elementi di un insieme (numeri cardinali, mentre le vocali rimangono inalterate se il numero sta ad indicare semplicemente l’ordine tra gli elementi di un insieme (numeri ordinali). Tra parentesi la traduzione in italiano:

       
N. cardinali on pomo, pon (una mela)   du arme£in (due albicocche)   tri àmu£i (tre ciliege susine, mirabolano)
na bronba (una susina, prugna) d frànbo£e (due lamponi) tri jàxene (tre mirtilli)
N. ordinali on (uno) do (due) trè (tre)

 NOTA:  anche questa forma linguistica è tipica della parlata pavana.

 

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CONCLUSIONE:

I

Partendo da una semplice frase abbiamo visto quante differenze morfo-sintattiche esistono tra veneto e italiano.

Ora terminiamo la pagina lasciando in sospeso l’analisi della coniugazione interrogativa del verbo in quanto merita un’attenzione maggiore. Questo argomento è stato approfondito separatamente nel capitolo pronome soggetto clitico.

Un’altra importante pagina che tratta la relazione del verbo con il pronome soggetto clitico è: Le interrogative nei dialetti del nord Italia.

Ecco di seguito un breve cenno sul riassunto delle suddette pagine.

Torna su clitico_inverso

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Il pronome soggetto clitico inverso

Le interrogative indipendenti presentano, infatti, il fenomeno della cosiddetta "inversione" del pronome soggetto clitico (fenomeno ovviamente sconosciuto all'italiano che non possiede pronomi nominativi clitici). Esempi:

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

Mànyoi mi? Mangio(i) io? mangio io?
Mànyitu (mànyito) ti? mangi(tu), mangi(to) tu? mangi tu?
Mànye£o lu? Manye£a e£a? Intraducibile mangia lui? m. lei? 
Manyunti, manyìmui, manyene noantri? Intraducibile Mangiamo noi?
manyiu, manyio vu? (voaltri?) Intraducibile Mangiate voi?
mànye£i luri? mànye£e lpre Intraducibile Mangiano essi?

 

Torna su clitico_articolo

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La particella clitica e l'articolo

La forma di alcuni soggetti clitici a volte coincide con quella dell’articolo che segue, quando succede questo, viene spontaneo, per assonanza, usarne uno solo dei due. Se, invece, sono differenti, allora vengono espresse entrambe come vediamo nelle tabelle che seguono:  

Coniugazione del verbo mangiare.

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

Mi £a* manyo  io (la) mangio io mangio
ti te manyi tu (te) mangi tu mangi
Lu el manya, e£a £a* manya egli (il) mangia, lei (la) mangia lui mangia, lei mangia
Eccetera    

* = In questo caso, tutte le particelle sono solo soggetti clitici

 

Coincidenza di soggetto clitico e articolo

La coniugazione assume la seguente forma in risposta ad una domanda come, per esempio, chi mangia la mela?  (La mela)

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

£a1 manyo mi la mangio io la mangio io
te £a2 manyi ti te la mangi tu la mangi tu
el la2 manya lu, £a1 manya e£a il la mangia lui, la mangia lei la mangia lui, la mangia lei 
Eccetera    
1 = sarebbe dovuto essere scritto £a £a (o £a la) ..., ma essendo particelle uguali basta pronunciarne una sola.
el = soggetto clitico; £a = articolo. Al maschile le due particelle sono differenti dunque vanno scritte entrambe; al femminile le particelle sono uguali ed allora ne va usata una sola.

Torna su doppio_introd

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Il doppio introduttore

In veneto non si dice solo io, solo tu ecc.  bensì solo che io, solo che tu ecc.  

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

Nême ke mi (o: mi mi nêmeke *) solo che io (o: io io solo che Solo io (o: io solo)
Nême ke noantri (o: noantri nêmeke *) solo che noi (o: noi solo che) Solo noi (o: noi solo) 

(* Il ke di nêmeke è diventata una particella enclitica ossia, si è appoggiata alla parola tonica che la precede fondendosi ad essa.

 NOTA oltre al doppio introduttore, nella precedente tabella abbiamo incontrato anche una nuova forma lessicale, rappresentata dall’inversione dell'introduttore, e ancora il doppio pronome, un aspetto grammaticale completamente estranea all’italiano.

Ecco altri esempi di doppi introduttori: 

VENETO

TRAD. LETTERALE

ITALIANO

dixene ki ke nyen manyar diteci chi che viene mangiare diteci chi viene a mangiare
par koant ke revarda Per quanto che riguarda Per quanto riguarda
varda kôsa ke 'l* ga kuminà guarda cosa che il* ha combinato guarda cosa ha combinato

* = Ecco nuovamente presentarsi il soggetto clitico.  

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