Brevetto per Invenzione industriale
"Schema dattilofonico verbale"
di Paolo Pegoraro
Descrizione parziale dello "Schema
ieaouh" tratta dalla documentazione del Brevetto
NOTA
:
da questa nota parte la parziale Descrizione del Brevetto "Schema dattilofonico verbale" con le
Tabelle dei disegni incorporate.
Non fanno parte della Descrizione le tabelle
gialle con i TITOLI degli argomenti raggiungibili clickando sull'indice,
le tabelle con le Note
relative al Brevetto e con Informazioni generiche
come questa dov^è contenuto il presente messaggio.
L'unica variazione apportata alla Descrizione
è lo stile dell'impaginazione del testo.
|
Lo
"Schema dattilofonico verbale" è proposto come Brevetto per Invenzione Industriale
con specifica Domanda all'UIBM (Uff. Italiano Brevetti e Marchi).
Le informazioni sullo "Schema", presenti sul web, sono parziali per ragioni di riservatezza
brevettuale.
25° INVENTOR SHOW ®,
Fiera di Padova, 16-24 maggio 2015
1°
Premio, video, intervista di Radio Vaticana e alto...
Visita il sito con informazioni e video
dell'invenzione dove va applicato AFA
|
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DESCRIZIONE DELL' INVENZIONE |
DESCRIZIONE
DI INVENZIONE INDUSTRIALE
Avente per titolo: "Schema dattilofonico verbale” per
tastiere con “Contattiera elettrica a deviazione multipolare in sequenza
combinatoria”.
A nome di: Pegoraro Paolo nato a Charleroi, Belgio il 08/04/1952
residente in Via Asolana 24, 31030 Altivole, Treviso.
Depositato il…………………………….……. con
n………………………
Inventore designato: Pegoraro Paolo
Lo "Schema dattilofonico verbale", chiamato
convenzionalmente "schema ieaouh",
è l’ordine con cui sono associati i fonemi di varie lingue alle
combinazioni dei tasti di tastiere dattilofoniche, o elettrofone, dotate
di "Contattiera elettrica a deviazione multipolare in sequenza
combinatoria".
Il dattilofono è un elettrofono musicale fatto per parlare,
cioè pronunciare foni verbali invece di suonare note musicali. Questi
foni sono ordinati nel suddetto schema dattilofonico studiato per
facilitare la memorizzazione e la digitazione.
Lo "schema ieaouh"
rappresenta 58 foni, associati a 58 di 62 (63*) combinazioni
ottenibili premendo i 6 tasti del dattilofono con le 5 dita d'una sola
mano.
La sigla “ieaouh”
indica i sei foni emessi dai sei tasti premuti da soli. La sequenza inizia
da /i/ associata al pollice, o 1°
tasto, e continua con una vocale per dito fino alla /u/
associata al mignolo, o 5° tasto. Spostando poi il mignolo della /u/
sul 6° tasto, si accende la consonante aspirata /h/. Ma “ieaouh” è solo il nome usato per
chiamare lo schema in modo convenzionale.
Tecnicamente i sei tasti sono
indicati con i numeri 1=i, 2=e, 4=a, 8=o, 16=u, 32=h
in modo che qualsiasi somma dia un numero inequivocabile ad ogni
combinazione. Per es. tasti n°1+n°2 = combinazione n°3,
totale che non copre il 3° tasto ossia il n°4; t. n°1+2+4
= c. n°7, somma che non si sovrappone al 4° tasto ossia il n°8
ecc.

Lo schema è
condizionato dalla particolare tecnologia della "Contattiera
combinatoria" applicata al dattilofono e fatta apposta per
moltiplicare esponenzialmente i segnali emessi rispetto al numero di tasti
usati, la quale consente di digitare tutte le combinazioni senza
l'obbligo di rispettare ordini di premitura e senza la necessità di
guardare i tasti. Tale digitazione combinatoria dei tasti però non
consente di attribuire un unico grafema ai tasti, come nelle classiche
tastiere grafiche, perché quando i tasti sono premuti a gruppi essi non
pronunciano più i loro foni /ieaouh/, ma partecipano all'accensione d'altri foni.
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L’alfabeto scelto - Considerato che qualunque
tastiera fonica o grafica emette solo uno e sempre quel dato segnale da
ogni tasto, o combinazione di tasti premuti assieme, è necessario
scegliere un alfabeto da associare alle combinazioni in cui ogni simbolo
grafico indichi inequivocabilmente un unico fono verbale. Questo
tipo d'alfabeto è linguisticamente detto “fonetico”.
(Nota: /*/ = fonemi
scelti AFA, [*] = fonemi
internazionali IPA).
Tutte le lingue hanno la loro specifica fonica
verbale ma quasi tutti gli alfabeti che le rappresentano non sono
fonetici. P. es. in italiano la lettera C seguita da -i, -e
suona /c/ [tʃ], seguita da -a,
-o, -u e da -hi, -he suona /k/ [k], seguita da -i, -e e anticipata da s- suona
/sh/ [ʃ]. Anche lo
stesso grafema di differenti alfabeti può indicare diversi suoni. P. es.
il Ch in italiano si pronuncia /k/
[k], in inglese e spagnolo /c/ [tʃ],
in francese /sh/ [ʃ], in
tedesco /ch/ [ç] e /kh/
[x] ecc.
Quest'umana interpretazione grafica del linguaggio è
insostenibile dalle macchine perciò bisogna assolutamente adottare un
alfabeto fonetico.
L'IPA (International
Phonetic Alphabet) è stato scartato per la sua rappresentazione
grafica troppo specialistica, al suo posto è stato adottato l'AFA
(Alfabeto Fonetico Asolano) elaborato apposta in versione dattilofonica
per essere usato con il dattilofono mantenendo contemporaneamente anche la
versione dattilografica per scrivere normalmente. L'AFA è ricavato
dal JGY, l'alfabeto veneto creato apposta fonetico per poter scrivere con
un'unica grafia le differenti varietà fonetiche del Ceppo linguistico
veneto: [ISO/DIS 639-3: vec].
INFO:
Informazioni
specifiche su AFA e JGY sono esposte a pag.:
Fonetica
veneta |
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LE 10 LINGUE INCLUSE IN AFA |
L'AFA è fatto con caratteri grafici latini popolari ed
include con il veneto anche i foni delle lingue: esperanto, francese,
friulano, giapponese romaji, inglese, italiano,
portoghese, spagnolo e tedesco.
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..da
una lettera INVIATA all'uibm:
Re.: Abbiamo applicato allo Schema dattilofonico l'alfabeto fonetico della lingua veneta perché lo conoscevamo molto bene. Esso è infatti un alfabeto nato nel 1979 ad opera della Società Filologica Veneta, a cui noi abbiamo contribuito all'evoluzione e accuratamente sviluppato fino a ottenere l'attuale AFA con lo scopo di applicarlo alle lingue con codifica latina.
Nel brevetto non abbiamo citato altre lingue italiane, oltre al friulano a noi noto, per studiare accuratamente le lingue internazionali più diffuse. Ma stiamo comunque già studiando foneticamente molte altre lingue straniere, per es. catalano, ladino, rumeno etc., e italiane, per es. le 4 lingue sarde, il siculo, i "dialetti apuli" cioè il pugliese. ...
In ogni caso intendiamo divulgare successivamente al brevetto le lingue che mano
a mano verranno analizzate.
Allegato
alla lettera
9) Prof. Saverio Panunzio: ... la scuola per lungo tempo, ha favorito una politica antidialettale e, solo nel 1979, …, ha riconosciuto uno spazio adeguato, …, allo studio scientifico dei dialetti che vanno analizzati; come la lingua, con gli strumenti della linguistica .... (Gazzetta del Mezzogiorno: 13/12/1986, Prof. Saverio
Panunzio, docente di filologia romanza presso l’Università di Bari).
9) Prof. Saverio Panunzio tratto da ipse_dixit
- Riflessioni sul dialetto (detti 2)

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In sintesi:
a) l'AFA fonico è fatto con 26 lettere dei suddetti
alfabeti incluso /£/ usato, se
serve, al posto dei simboli /Ł/ (£
sottolineato) e /ł/ (£ non
sottol.), la /q/ è in
esame;
b) i fonemi principali sono scritti con lettere minuscole, come da
regola IPA;
c) le consonanti seguite da /h/,
/y/ e /'/
formano 19 digrammi fonetici (opposti fonematici e allofoni), p. es. /t/>/th/,
/l/>/ly/,
/n/>/n'/;
d) se i foni simili sono più di due si ricorre alle lettere
maiuscole, come da regola IPA, p. es. /r/
polivibrante italiano, /rh/
monovibrante veneto e portoghese, /R/
uvulare tedesco e francese, /Rh/
retroflesso inglese;
Nota
sui foni vibranti:
La lista dei 4 grafemi: /r/, /rh/, R// e /Rh/
è stata rivalutata e sono stati aggiunti altri 2 digrammi, è stata, inoltre, modificata
l'associazione ai foni vibranti di alcuni di loro. I nuovi
grafemi sono: /r/, /rr/, /rh/, /R/, /Rr/ e /Rh/.
|
e) le vocali foniche sono accentate secondo le usanze
alfabetiche europee, p. es. /è/, /â/,
/ö/;
f) l'interpunzione nella scrittura di testi dattilofonici (non
dattilografici) è ridotta al punto /./,
ai due punti /:/ e allo spazio / /;
g) l'apostrofo /'/
contrassegna i digrammi dei foni "sospesi" /l'/,
/m'/ e /n'/.
Per i suddetti motivi AFA è un ottimo alfabeto fonetico per lo schema
dattilofonico "ieaouh",
è facilmente memorizzabile, non prevale su nessuna lingua ed è
scrivibile con tutte le tastiere dell'Europa occidentale.
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Campo
d'impiego -Lo schema dattilofonico "ieaouh" è limitato all'uso di
dattilofoni, cioè elettrofoni dotati della specifica "Contattiera
combinatoria" inventata per aumentare esponenzialmente i suoni emessi
rispetto ai tasti usati.
[per
sordi] Il principale dattilofono è il
"Comunicatore dei sordi", un apparecchio applicato ad un guanto
con il quale il sordo comunica verbalmente con chiunque movendo
semplicemente le dita d'una sola mano. Al Comunicatore è associato il
"Ricevitore fonico" che "ascolta" i foni pronunciati
da altri e li trasmette al sordo sbattergli le dita con dei relè nello
stesso ordine che lui usa per "parlare".
[per
disabili e bambini] Questo schema dattilofonico vale anche per apparecchi
logopedici e riabilitativi di mani accidentate, per guantini giocattolo
fatti a forma di pupazzo per far parlare i bambini con le mani come i
ventriloqui (utile mezzo per avvicinare gli udenti ai sordi).
[per
ciechi] Infine, lo
"schema ieaouh" con
appropriate varianti serve anche per uso dattilografico su tastiere per
ciechi, fatte in modo che essi scrivano senza spostare le dita dai tasti e
simultaneamente ascoltino ciò che scrivono.
Le
6 migliori applicazioni di Yufhufhu!:
Cos'altro è possibile fare con la tastiera Yufhufhu!?
I sei principali dispositivi realizzabili con l'invenzione Yufhufhu! sono pubblicati nella pag. web:
Le 6 migliori applicazioni di Yufhufhu!
|
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 |
I dati sopra
esposti sono completi.
Da qui parte la 9a pag. di 27 dello Schema dattilofonico verbale.
Le restanti 19 pag. del documento contengono la
DESCRIZIONE TECNICA del Brevetto
esposta in forma ridotta.
|
Se desiderate ricevere altre informazioni
inviate una mail con le domande all'indirizzo
yufhufhu@venetieventi.it
|
Descrizione tecnica (TAV. 1) -
Lo "Schema dattilofonico verbale" è fatto per
tastiere a 6 tasti (1, 3) da premere con le dita d'una sola mano (2)
ricavando 62 (63*) combinazioni tattili abbinate ai fonemi (TAV. 2, 3)
dello "schema ieaouh".
(...)
Legenda - (4)

ASSOCIAZIONE DEI FONEMI ALLE
COMBINAZIONI |
Associazione dei fonemi alle combinazioni -
(5).
(...)
SCHEMA DATTILOFONICO COMPLETO |
Schema completo (TAV. 2, 3 - tab. 7, 8, 9, 10, 11,
12)
L'intera sequenza progressiva PA è divisa in sei settori
(7, 8, 9, 10, 11, 12) in base al progressivo spostamento d'ogni dito fatto
d'un solo posto verso sinistra.
Il 1° settore (7) raduna le 31 combinazioni fatte con le 5
dita tenute sempre sui primi 5 tasti. Questo settore è il più semplice
da digitare e da memorizzare ed è dunque destinato ad ospitare i fonemi
più comuni della lingua primaria scelta.
Il 2° settore (8) raduna le 16 combinazioni fatte
spostando e tenendo premuto il mignolo sul 6° tasto. In questo settore
c'è un misto di foni primari e secondari.
Dal 3° al 6° settore (9, 10, 11, 12) ci sono le
restanti 15 combinazioni (8+4+2+1) fatte spostando in successione d'un
posto verso sinistra le restanti quattro dita.
(...)
Tale disposizione fonetica consente all'utente di parlare in
scioltezza la propria lingua maggiormente impostata nei primi due settori,
ma con un po' d'abilità e conoscenze linguistiche egli può parlare anche
le altre lingue incorporate.
POSIZIONI DEI FONEMI NEL DATTILOFONO |
Motivazioni della scelta delle posizioni dei fonemi nel
dattilofono (TAV. 4, 5, 6) - (Note: le frasi di senso compiuto (13,
27, 28, 29) sono incolonnate (...). La lingua impostata nei settori principali è il
veneto ma, come vedremo, potrà essere sostituita portando in primo piano
solo i fonemi differenti della lingua sostitutiva).
La disposizione dei
fonemi è basata sulla loro frequenza d'uso e sulla sillabazione
generalmente fatta di consonante seguita da vocale, pertanto
il 1°
criterio adottato è l'abbinamento delle consonanti più usate alle
combinazioni con più tasti (...)
2° criterio (TAV.
1, tab. 5 - TAV 4, tab 14) - (...).
3° criterio. Le
vocali /i/, /e/, /a/, /o/, /u/ sono
associate ad un solo tasto (TAV. 1, tab. 5) (...).
4° criterio. Le vocali /e/ e /o/
(14) essendo ricche di varianti foniche sono state messe al 2° e 4°
posto per avere tasti da entrambi i lati da destinare alle loro vocali
simili, in modo da fare combinazioni somiglianti.
5° criterio.
(...).
6°
criterio. (...).
7° criterio.
Le vocali /ieaou/ oltre
ad essere collocate secondo la frequenza d'uso,
sono anche ordinate in modo fonetico IPA, cioè seguendo la dizione
verbale fisiologica che va dalla vocale chiusa anteriore /i/
alla chiusa posteriore /u/ passando per
le vocali più aperte e più usate /e/,
/a/ e /o/.
8° criterio. Le vocali così disposte
aiutano la digitazione dei dittonghi /ie/, /ua/, /oi/ etc.
9° criterio.
Il vocoide /Ł/
(£) somiglia fonicamente
alla vocale /e/ ma si comporta
come la consonante /l/ ed è
sempre seguito da vocali, perciò /Ł/
è stato associato alla combinazione n°31 in modo da contenere
tutte le vocali del 1° settore (19).
10°
criterio. I vocoidi /Ł/,
/ł/,
/E/,
e /w/ (19) hanno combinazioni con cinque dita per essere
distinte dalle vocali, per poter contenere le vocali ad esse appaiate e
per essere scambiate di posto tra di loro nel cambio lingua.
11°
criterio.
Le lingue trattate hanno molti foni in comune che possono restare sempre nei
posti stabiliti (...). P. es. portando in primo piano l'inglese al posto
dell'attuale veneto, s'invertiranno di posto /rh/
con /Rh/,
/ Ł / con /E/
o /w/,
/a/ con /A/
e pochi altri.
12° criterio. /l/ e /n/
(20) contengono due suoni distinti: il 1° velare sonoro detto
"sospeso" e scritto /l'/ e /n'/, che può
essere un fono pronunciato autonomamente e durare a piacere,
e il 2° alveolare plosivo /l/
e /n/, che è sempre anticipato
dal 1°, per tale successione
fonica le due "sospese" hanno il tasto n°1 in più delle
due alveolari in modo che rilasciandolo si pronunci il raddoppio fonico
come in italiano "mille anni" cioè /mil'le
an'ni/.
13° criterio. Le "sospese" /l'/
e /n'/ (20, 21)(...).
14° criterio. (...).
15° criterio.
La combinazione del fono nasale sospeso /m'/ include /m/, /p/ e /b/ per facilitare la pronuncia italiana della doppia /m'm/ e dei difoni /m'p/ e /m'b/ (22).
16° criterio. I labio-dentali /f/
e /v/ sono simili ai bilabiali /fh/
e /vh/ (23). Di questi quattro foni i
due più usati (...) sono impostati nel primo
settore (...).
17° criterio. Le stesse regole
d'accoppiamento (...) valgono
anche per i fonemi delle tabelle n° (24, 25, 26).
Digitazione e scrittura (TAV. 5, 6) - La descrizione fatta
finora ha riguardato il tipo di fonemi e la loro associazione alle combinazioni
di tasti, ora vedremo come vanno realmente premuti i tasti e come si scrive un
testo dattilofonico.
Per pronunciare le cadenze
verbali bisogna digitare i foni con tempi e pause più o meno lunghe che saranno
indicate nel testo scritto da punteggiatura e da sequenze fonematiche di foni
che nel parlato sono meccanicamente collegati.
Punteggiatura - Nella scrittura con l'AFA dattilofonico
si usano solo tre tipi d'interpunzione:
a) i due punti /:/
che dicono di prolungare la pronuncia del fonema precedente; questo serve
sia ad accentuare le vocali che a raddoppiare tutte le consonanti escluse
le occlusive e le affricate.
b) Il punto /./
che dice di accorciare la pronuncia del fonema precedente.
c) Infine, lo
spazio vuoto / / che indica la
pausa tra le parole, e in alcuni casi anche all'interno della parola.
Doppie - Le doppie si fanno in tre modi, secondo il
tipo di fono da raddoppiare.
1° modo: per raddoppiare le consonanti, escluse occlusive e
affricate, basta tenere premuti i relativi tasti più a lungo.
2° modo: il raddoppio delle consonanti occlusive e affricate
si fa accorciando la
vocale che precede la doppia, poi sospendendo per un attimo il
fiato [cioè la premitura dei tasti] e infine pronunciando la consonante plosiva da raddoppiare. P. es.
la frase italiana "sott'acqua" si scriverà /so.
ta. kua/ e si premeranno i tasti così: /s/o/
con la /o/ breve come dice Il
punto, poi si sospende un attimo la voce come dice lo spazio, segue /t/a/
con la /a/ breve, di nuovo una
pausa ed infine /k/u/a/.
Lo spazio
/ / nella
scrittura fonica di lingue senza pronunce doppie, come p. es. esperanto,
inglese e veneto, sarà usato solo per indicare le pause tra parole.
3° modo: le consonanti /l/,
/m/ e /n/
si raddoppiano eccezionalmente senza punteggiature, ma anticipandole dai
foni "sospesi" /l'/, /m'/
e /n'/. P. es. la frase italiana
"inno alla mamma" con AFA fonico si scriverà: /in'no
al'la mam'ma/.
Sequenze fonematiche - Le consonanti /l/,
/m/ e /n/
suonano in due modi secondo il fonema che segue, è dunque necessario
avere nel dattilofono anche le combinazioni di tasti che pronuncino le
varianti foniche di detti fonemi.
Foni "sospesi" -
I tre foni /l'/,
/m'/ e /n'/
sono definiti "sospesi" rispetto ai loro foni d'origine /l/, /m/ e /n/
perché:
a) la /l'/ è il suono della /l/
sospeso prima del distacco della lingua dall'alveo palatale;
b) la /m'/
è il suono della /m/ sospeso prima di aprire le labbra;
c) la /n'/
è il suono della /n/ sospeso prima del distacco della lingua dal palato.
Questa
porzione sospesa dei suoni è emessa oralmente in modo meccanico quando i
tre foni precedono le consonanti e la /n'/
a volte è pronunciata anche volutamente davanti alle vocali.
Le varianti della nasale N, la "sospesa"
velare /n'/ [ŋ] e la
"completa" alveolare /n/ [n],
in alcune lingue come inglese e veneto sono degli opposti fonematici cioè
formano coppie di parole distinte in base alla nasale pronunciata. P. es.
l'inglese "sing" (cantare) si pronuncia /sin'/
[sɪŋ] e "sin" (peccare) si dice /sin/
[sɪn]. Il vemeto "pan e ..." (pane e ...) si
dice /pan' e/ [paŋ e] e
"pane" (lentiggini) si dice /pane/
[pane]. Per le suddette ragioni i tre foni "sospesi" /l'/,
/m'/ e /n'/
in AFA dattilofonico sono considerati dei veri fonemi autonomi.
DIGITAZIONE E SCRITTURA - ESEMPI |
1° esempio (TAV. 5, tab. 27) - Il nome "Jim
Morrison" [ˈʤɪɱː
ˈmɔˑɹɪsəŋ] alla veneta si pronuncia /jin'
mòrhixon'/, in inglese /jim' mò:RhisEn'/
con la /ò/ lunga come dicono i due
punti, e all'italiana /jim' mòr:ixon'/
con la /r/ allungata, cioè doppia, come
dicono i due punti.
Scrittura
Jim Morrison
scritto con AFA com'è pronunciato in 3 lingue:
-
pronuncia
veneta: jin' mòrhixon
-
pronuncia
inglese: jim' mò:rhisEn'
-
pronuncia
italiana: jim' mò:rixon'
|
Digitazione TAV. 27
2° esempio (TAV. 6, tab. 28)
- Il testo italiano "ciao scheletrica scimmietta Lucy" [ʧao
skeleˈtriːka ʃʃimˈmjɛːtta ˈlusɪ]
con doppie, con la C non fonetica e l'inglesismo "Lucy",
con AFA fonico si scrive /cao skelê:trika shim'mie.
ta lusi/.
Ovviamente la tastiera ha solo i fonemi da premere però
vanno premuti secondo la tempistica suggerita dal testo. Si noti la differenza fra la scritta
/lê:tr/
con /ê/: lunga e /t/
attaccata e /ie. ta/ con /e./
breve e / t/ distaccata, entrambe le
scritte raffigurano graficamente l'automatismo verbale della pronuncia di tempi
vocalici e di foni singoli e doppi riproducibili fedelmente anche con la
digitazione dattilofonica.
Scrittura
ciao scheletrica scimmietta Lucy
frase
italiana scritta con AFA:
cao skelê:trika shim'mie.
ta lusi
|
Digitazione TAV. 28
3° esempio (TAV. 6, tab. 29)
- Il testo inglese "Lucy in the sky with diamonds",
antifonetico per eccellenza come si deduce dalla trascrizione IPA [lusɪ
ɪn ðə ˈskaˑɪ ˈwɪθ ˈdaiəməndz],
con AFA fonico si scrive /lusi in' dhe ska:i
wEth daEmEn'd.zh/.
Scrittura
Lucy in the sky with diamonds
frase
inglese scritta con AFA:
lusi in' dhe ska:i
wEth daEmEn'd.zh
|
Digitazione TAV. 29
Si noti nelle frasi d'esempio
(13, 27, 28, 29) l'elevata percentuale di fonemi comuni alle lingue veneta,
italiana e inglese (celle gialle), tale situazione si ripete in modo più o meno
analogo anche con le altre lingue trattate.
Altivole, li ................................
Esempi di
scrittura JGY e AFA alla pag. seguente >>
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