Cerca nel sito Veneti Eventi

Home GVR Statistiche Contributi Servizi                              

Passa a GVR in Versione Ridotta (consigliato)

 

Introduzione Obiettivi GVR Ortografia Fonetica Morfo-sintassi Lessico Esercizi Letture Norme EXTRA

Argomenti di Letture

Memorie della vita, M. Montessori
L’amore per la lingua materna
De vulgari eloquentia
Elogio della lingua materna
La lingua materna
La lingua materna in Svezia
La lingua dei veneti
Un pezzo di Veneto nel Brasile
Il veneto di Chipilo
Voci del silenzio
UNESCO: lingue moribonde
Andiamo a scuola di dialetto
Le interrogative nel nord Italia
Adattamento dell'alfabeto
Riforma danese
Riforme norvegesi
Storia dell'alfabeto Cherokee
Etnia
Italiano: unica lingua ufficiale
IPSE DIXIT

 

 

 
VOCI DEL SILENZIO 
sulle tracce delle lingue in via di estinzione
di Daniel Nettle e Suzanne Romaine - Roma, Carocci, 2001
Come muoiono le lingue e perchè?
Abbiamo impiegato termini come "morte" ed "estinzione" in relazione alle lingue, così come farebbe un biologo parlando di specie animali. Questo può suonare strano o inappropriato. Che giustificazione abbiamo per farlo? Dopo tutto, le lingue non sono organismi viventi che possono nascere e morire, come le farfalle e i dinosauri, non sono vittime di vecchiaia o di malattie e non hanno alcuna esistenza tangibile alla stregua di alberio o persone. Nella misura in cui si può dire che una lingua esista, il luogo in cui questo accade deve trovarsi nella mente delle persone che la usano. In un altro senso, tuttavia, la lingua può essere considerata come un'attività, un sistema di comunicazione tra esseri umani. Una lingua non è un'entità che si mantiene da sola, ma è qualcosa che esiste solo laddove esiste una comunità che la parla e la trasmette. Una comunità di persone può esistere solo in un ambiente che le permette di vivere e nel quale è possibile reperire i mezzi per la sopravvivenza. Laddove le comunità non possono prosperare, la loro lingua è in pericolo, e quando perdono i loro parlanti, le lingue muoiono....
......... La diversità linguistica è dunque un banco di prova della diversità culturale. La morte di una lingua è il sintomo di una morte culturale: con la morte di una lingua scompare un modo di vivere. I destini delle lingue sono legati a quelli dei loro parlanti: la decadenza e la morte di una lingua si verificano come reazione alle diverse pressioni - di ordine sociale, culturale, economico e persino militare - esercitate su una comunità. Ogni qualvolta una lingua cessa di esercitare una particolare funzione, essa è destinata a perdere terreno a favore di un'altra lingua che prende il suo posto. La morte sopraggiunge quando una lingua ne sostituisce un'altra nella totalità della sua sfera funzionale, e i genitori non la trasmettono più ai figli......

L'ecologia della lingua
"La lotta tra gruppi dominanti e gruppi dominati per il diritto a sopravvivere comprende quella che chiamo “l’ecologia della lingua”. Con questa espressione intendo dire che il mantenimento della lingua fa parte dell’ecologia umana."
Einar Haugen

Nei tre capitoli precedenti abbiamo visto come il mondo contenga una diversità di lingue e di popoli di gran lunga maggiore di quanto pensi la maggior parte di noi. Questa diversità risulta oggi gravemente minacciata. Nei prossimi tre capitoli, spiegheremo come si sia determinata questa situazione. Non è possibile comprendere la ragione per la quale le lingue muoiono senza comprendere anche qual'è l’altra faccia della medaglia; senza comprendere cioè la ragione per cui un così grande numero di lingue diverse si sono sviluppate e mantenute in vita nel corso della storia umana. In questo capitolo vedremo dunque in che modo si determina la diversità linguistica, quali sono le forze che la mantengono e quali i fattori che possono distruggerla
Le lingue non vivono nel vuoto. In realtà il termine ecologia si rivela particolarmente adatto nel caso delle lingue, e da vari punti di vista. La parola deriva dal greco oikos, che significa “casa”. Una lingua può prosperare soltanto nella misura in cui vi sia una comunità vivente che la parla e che in famigila la trasmette dai genitori ai figli. Una comunità può funzionare soltanto laddove esistano un ambiente dignitoso dove vivere e un sistema economico sostenibile. Comprendere perché nascono e perché muoiono le lingue, allora, comporta un’analisi non soltanto delle lingue in se stesse ma anche di tutti gli aspetti della vita delle persone che le parlano. Questo è ciò che intendiamo quando parliamo di una visione ecologica della società: le persone sono attori in un campo complesso i cui confini sono posti dalla geografia fisica e dalle risorse naturali, dalla conoscenza e dalle opportunità di cui dispongono e dal comportamento di ahri intorno a loro. Una lingua si iscrive in una matrice sociale e geografica nello stesso modo in cui una specie rara si inserisce in un ecosistema. Un moderato cambiamento ambientale può provocare estinzioni a cascata, con l’aumento delle pressioni esercitate sulle specie legate tra loro.
Consideriamo per esempio il caso del raro uccello canterino di Kirtland, del quale rimane in vita soltanto qualche centinaio di esemplari. Vive soltanto in sei contee del Michigan, dove si trova l’habitat di cui ha bisogno: pini di un’età compresa tra i cinque e i sei anni in un terreno sabbioso. Se per qualche motivo i pini dovessero essere minacciati o distrutti, a causa di cambiamenti climatici o disboscamenti, l’uccello canterino di Kirtland scomparirebbe.
Un principio analogo si applica a! caso della morte linguistica. Una piccola modifica dell’ambiente sociale, come la perdita del controllo sulle risorse a vantaggio di estemi, può avere drastiche conseguenze che si trasferiscono immediatamente agli ambiti della cultura e della lingua. Alla fine del 1987, per esempio, fu trovato l’oro nei territori occupati da 8.ooo indios Yanomami che abitavano le foreste del Brasile del nord. Nell’arco di otto mesi la regione si riempì di 30.000 cercatori che arrivarono per arricchirsi. Il governo brasiliano ha affermato che dall’inizio della corsa all’oro è morto almeno un indio al giorno, sostenendo tuttavia di non avere i mezzi per fermare questo massacro.

Le cause principali della scomparsa delle lingue non sono dunque esse stesse di natura linguistica. Come abbiamo indicato nel CAP. I l’uso di una lingua rappresenta piuttosto una cartina di tornasole per ciò che accade più in generale nella società. Laddove si modifica l’uso linguistico, è in corso un rivolgimento sociale a un livello più profondo, che può avere cause ambientali, economiche o politiche. Il carattere rivelatore di una lingua è una proprietà di enorme importanza, perché la perdita di una lingua — come la morte del canarino di un minatore — è un indicatore affidabile di tensioni meno visibili su cui potrebbe essere necessario indagare. Questa è una delle ragioni per le quali percepiamo il tema della perdita delle lingue come un argomento di grande importanza. ....

Diritti linguistici e diritti umani
I moderni stati-nazione europei che emersero nel XIX secolo si basavano sul principio di un’unica lingua nazionale. A causa dell'identificazione tra identità nazionale e integrità linguistica, la diversità linguistica in Europa ha finito per essere limitata alle zone di confine. Nell’opera di definizione dei confini nazionali e nei conseguenti aggiustamenti determinati dagli esiti delle guerre, alcuni popoli si sono ritrovati dalla parte sbagliata del confine (come la comunità di lingua ungherese nell’attuale Austria), o si sono ritrovati dispersi in svariati stati-nazione (come i Baschi in Spagna e in Francia o i Macedoni in Grecia, Bulgaria e Repubblica jugoslava della Macedonia). L’estensione della sovranità nazionale della Grecia su parti di territorio macedone fu accompagnato da misure particolarmente aggressive dirette a!l’ellenizzazione della popolazione di lingua slava, tra cui il divieto di usare in pubblico qualunque lingua che non fosse il greco. Le persone potevano essere multate, imprigionate o costrette a bere olio di ricino, e i bambini potevano ricevere punizioni corporali a scuola, se venivano sorpresi a parlare la propria lingua.

Sebbene 25 dei 36 stati-nazione europei moderni siano ufficialmente monolingui, la maggioranza di essi ospitano delle minoranze, sia indigene sia non indigene, le cui lingue non hanno lo stesso status e gli stessi diritti di quelli riconosciuti alle lingue ufficiali. Questo fenomeno può essere considerato come una forma di colonialismo interno, che impone il peso del bilinguismo a coloro che vivono alla periferia.

Questo modello di stato-nazione centralizzato, basato su un’unica lingua, è stato successivamente esportato nel resto del mondo. Esso tuttavia non riflette il modo in cui il mondo è fatto naturalmente, né è sorto spontaneamente rivelandosi superiore alle alternative indigene; esso è stato imposto con la forza del colonialismo monopolistico. Le politiche internazionali di questo secolo hanno sempre difeso gli stati-nazione, armando e sostenendo le loro elite centrali e chiudendo un occhio su quello che facevano nei confronti dei popoli periferici. Questo riflette il desiderio dei governi dei paesi sviluppati che le risorse del mondo siano controllate da un ristretto gruppo di docili clienti, e non riflette sempre le esigenze e le aspirazioni delle persone comuni, poiché i confini di molte nazioni tropicali sono completamente prive di una legittimazione storica o di ragionevolezza economica. L’ascesa degli stati-nazione in Africa, per esempio, ha imposto alle persone comuni una burocrazia parassitaria e ha indebolito le più efficienti strategie di sopravvivenza nelle parti marginali del continente, come la capacità da parte dei nomadi di spostarsi per centinaia e talvolta migliaia di chiometri in cerca di acqua e di cibo per i loro animali. Nel frattempo, le politiche fiscali dei governi hanno spinto verso la coltivazione di specie vegetali di largo consumo, a spese di piante adatte alle esigenze locali, e le scuole governative hanno costretto i bambini a un apprendimento delle lingue occidentali piuttosto che delle lingue delle loro comunità.
.......

 

 

Precedente Su Successiva

 

GVR

 Home GVR Statistiche Contributi Servizi
Web registrato il 20/01/2006; aggiornato il 10/06/2011
Webmaster