SOS LINGUE IN PERICOLO
di Sylvie Briet
Su circa 6000 lingue parlate al giorno d'oggi nel mondo, 3.000 sono in
pericolo. In occasione della seconda giornata internazionale della lingua
materna, l'UNESCO ha annunciato la prossima creazione di un sistema di
sorveglianza. E pubblica una nuova edizione del suo Atlante delle
lingue del mondo in via di estinzione.
I linguisti considerano che una lingua è minacciata quando più del
30% dei bambini di una comunità cessano di impararla. Secondo Claude Hagège,
autore di Halte à la mort des langues, venticinque dialetti circa,
spariscono ogni anno: “Si assiste in realtà ad una sorta di lotta per
la vita tra la lingua ancestrale e quella che permette di inserirsi
economicamente. L'abbandono di una lingua è sempre il risultato di una
situazione di confronto fra lingua dominata e lingua dominante, di una
selezione naturale di tipo neodarwiniano. E se questa metafora vitalista
è giustificata, è perchè anche le lingue sono delle
specie viventi”.....
La regione del Pacifico, dal Giappone all'Australia, passando per la
Papuasia-Nuova Guinea comprende un terzo del totale mondiale: a Taiwan, su
23 lingue locali, 14 non resistono alla pressione del cinese. In
Nuova-Caledonia, è il francese che esercita una pressione devastante: su
60.000 abitanti autoctoni, 40.000 hanno dimenticato la loro lingua
materna. In Africa, continente molto mal conosciuto da questo punto di
vista, le autorità favoriscono i grandi linguaggi africani come lo
swahili (all'est), oppure le stesse lingue coloniali. In America del Nord,
le lingue inuit appaiono come le più frangili, così come in America del
Sud la diversità linguistica è già povera. In compenso è ricca nel
sub-continente indiano, grazie alle politiche di bilinguismo o di
multilinguismo messe in opera.
L'Europa conta una cinquantina di lingue in pericolo, la maggior parte
in Siberia. In Francia, quattordici sono segnalate “seriamente in
pericolo”: il picard, il bretone, il pointevin-saintongeais, il
provenzale, il basco ecc.
Alla fine dell'Atlante, una serie di carte permettono di visualizzare
tutti i punti caldi del pianeta. Tra le ragioni evocate per spiegare la
sparizione: gli spostamenti di certe comunità, i contatti con una cultura
più aggressiva, le politiche di certi governi che interdicono o
scoraggiano l'uso delle lingue locali.
“Quando una lingua muore, è tutta la visione del
mondo racchiusa nel suo lessico che sparisce. Che cosa è degno
di essere chiamato, di essere nominato?” si chiede Claude Hagège.
Come i punti caldi della biodiversità, dove le specie vegetali e
animali sono minacciate, le lingue vanno sorvegliate e devono essere
oggetto di operazioni internazionali di preservazione.

U.N.E.S.C.O.
sigla di United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura), istituzione specializzata dell'O.N.U. costituita il 16 novembre 1945 alla Conferenza di Londra. Suo scopo è di contribuire alla pace internazionale mediante la diffusione dell'istruzione, della ricerca scientifica e della cultura. Ha sede a Parigi.
Enciclopedia De Agostini, GEDEA Multimediale