Adattamento dell'alfabeto
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AD OGNI LINGUA IL SUO ALFABETO
Nell'adottare
un tipo di scrittura, in ogni lingua si verificano aggiustamenti per
rappresentare peculiarità fonetiche assenti o differenti nella lingua da
cui l'alfabeto viene mutuato. Talvolta questi consistono in modifiche del
segno, come per i caratteri å, ø delle lingue dell'Europa
settentrionale, ß del tedesco, c o š delle lingue slave , i del turco o
ñ dello spagnolo.
Non
sempre, inoltre, a una medesima lettera corrisponde lo stesso suono in
tutte le lingue; ad esempio, la lettera v dell'italiano "vela"
in tedesco ha un suono f. Inoltre, non tutte le lingue usano gli stessi
caratteri e gli stessi segni diacritici. La ç, ad esempio, compare
regolarmente solo in portoghese, francese e turco; nelle prime due lingue
rappresenta il suono s di "suono"; in turco il suono c di
"ciliegia".
Anche se gli alfabeti tendono a far corrispondere un simbolo a ogni suono,
questo non sempre accade: ad esempio la c italiana indica sia il suono
duro di "casa", sia il suono dolce di "città", e la e
indica tanto il suono aperto di "ècco", quanto il suono chiuso
di "ésso". In molte lingue, inoltre (tipici esempi sono
l'inglese e il francese), ci sono grandi divergenze tra la forma scritta e
quella parlata, perché si mantengono grafie che riflettono antiche forme
di pronuncia. Per questo motivo in molti paesi vengono avanzate proposte
di riforme ortografiche. (Vedi: Riforma
danese e Riforma norvegese a seguire).

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