Cerca nel sito Veneti Eventi

Home GVR Statistiche Contributi Servizi                              

Passa a GVR in Versione Ridotta (consigliato)

 

Introduzione Obiettivi GVR Ortografia Fonetica Morfo-sintassi Lessico Esercizi Letture Norme EXTRA

Argomenti di Fonetica

Articolazione dei suoni
La lettera speciale £
Gli accenti
Scrivere correttamente
Lettere con suono variabile

Gli accenti

Gli accenti nelle parlate venete sono di 3 tipi:  

  1. tonico (o semplicemente accento)

    Accento che mette in evidenza una sillaba della parola colpendone la vocale. Tutte le parole, tranne le cosiddette enclitiche e proclitiche, hanno questo accento;

     

  2. grafico

    accento che si può porre sulla vocale della sillaba tonica per indicare che è la sillaba accentata. Esso è OBBLIGATORIO in corrispondenza dell'accento tonico: 

     

    1. sui bisillabi e polisillabi tronchi (accento sull'ultima sillaba) terminanti con vocale:  onkó, kovo£à, turnikè;  

       

    2. sulle vocali >e< e dei bisillabi e polisillabi tronchi (accento sull'ultima sillaba) terminanti con consonante se diverso dall'accento acuto (chiuso): kolmèl, saltèr, pacaròt, bakanòt

       

    3. sulle vocali >e< e >o< dei bisillabi e polisillabi piani (accento sulla penultima sillaba) terminanti con vocale eccetto per l'accento acuto (chiuso): be£ôto, famòro, krêto, tomèra;

       

    4. su tutte le vocali dei bisillabi e polisillabi terminanti con vocale che NON siano piani o tronchi: ràntega, sólfaro, bôvo£o, fòrfe, sùbia, pégo£a, sêso£a, vèrko£a, pìro£a

       

    5. su tutte le vocali dei bisillabi e polisillabi piani terminanti con consonante: bànpol, kóxar, bôtol, Sòrbol, Bùsol, pékol, Bêtol, vèrdhar, dìndol;

       

    6. sui seguenti monosillabi: […]; 

       

    7. sui monosillabi uguali di significato diverso accentando le parole meno usate: dà (verbo) - da (prep.), £à (avv.) - £a (art.). fà (verbo) e fa (avv.) ecc. 

     

  3. fonico

    accento che si pone sulle vocali >e< e >o< toniche per indicare se hanno suono aperto (e allora si usa l'accento grave, es.: è), suono semichiuso (e allora si usa l'accento circonflesso, es.: ê) o suono chiuso (e allora si usa l'accento acuto, es.: é).

Accento grafico acuto sottinteso

Parole tronche senza vocale finale

La lingua veneta è nota per l'abbondanza di parole senza la vocale finale e in predominanza tronche (accentate sull'ultima sillaba). Per evitare, dunque, un ridondante carosello di accenti va assolutamente evitato di scrivere l'accento grafico sulle vocali >i, a, u< dell'ultima sillaba e sulle >e< e >o< se l'accento tonico è chiuso (acuto).

Voler Ingabbiare il veneto nelle regole che valgono per l'italiano significherebbe esagerare nell'accentazione. 

Ecco alcuni esempi: paron va pronunciato parón, con accento tonico sull'ultima sillaba, ma l'accento grafico non va scritto. Trevixan, va pronunciato trevixàn, ma scritto trevixan. E così pure botón, alpìn, furlàn ecc.

In sintesi l'accento grafico va sottinteso in: 

A)  parole piane (accento sulla penultima sillaba) con la vocale finale ad esclusione delle >e< e >o< se il loro accento tonico è semichiuso (ê, ô) e aperto (è, ò);

B)  parole tronche (accento sull'ultima sillaba) senza la vocale finale ad esclusione delle >e< e >o< se il loro accento tonico è semichiuso (ê, ô) e aperto (è, ò);

Conclusione

Éé   Vocale palatale chiusa (accento acuto) - Vocale chiusa come in: péro, Béta (in questi casi l'accento grafico va omesso). 
Êê Vocale palatale semichiusa (accento circonflesso) - Tono intermedio tra "É" (acuta) e "È" (grave) come in: putê£o, porsê£o. (Tono molto usato nella parlata pavana). 
Èè   Vocale palatale aperta (accento grave) - Vocale aperta come in: xèro, vèrta
Óó Vocale velare chiusa  (accento acuto) - Vocale >o< chiusa come in: el só, bórto£o, pómo
Ôô   Vocale velare semichiusa (accento circonflesso) - Tono intermedio tra ""Ó" (acuto) e ""Ò" (grave) come in: rôda, brô£o . (Tono molto usato nella parlata pavana). 
Òò Vocale velare aperta (accento grave) - Vocale aperta come in: skòro, bròxa
i, a, u,  Queste vocali non possono articolarsi in suoni aperti e chiusi, si accentano, all'occorrenza, sempre con l'accento grave o con l'accento disponibile per queste lettere nelle tastiere per scrivere. 
Parole tronche senza vocale finale Le parole senza vocale finale, salvo eccezioni, sono tronche cioè accentate sull'ultima sillaba, pertanto l'accento tonico chiuso (acuto) delle >e< e >o< come in intént  e Talpón e l'accento tonico delle "i, a, u" come in Mo£exìn, broàr, parsùt, va sempre omesso per evitare l'eccesso di accentazioni grafiche. Gli esempi sopra elencati andranno quindi scritti: intent, Talppon, Mo£exin, bakan, parsut. 
Vocali prolungate  Nel caso di vocali con suono prolungato verrà raddoppiato il simbolo grafico vocale corrispondente ponendo, all'occorrenza, l'accento grafico su una delle due vocali secondo le regole grammaticali stabilite. Es.: skii  (plurale di skio), vôo; nel caso di caduta delle consonanti specialmente delle parlate Be£umat come baarol, koolà
Locuzioni (parole composte)  Alcune parole - in particolare quelle composte - portano anche uno o più accenti secondari, come è il caso di bêkamòrt, strôpakùl, tèragrôsa, Bèkinkrós, con accento primario sulla terza sillaba e secondario sulla prima.  

 

 

Precedente Home Su Successiva

 

GVR

 Home GVR Statistiche Contributi Servizi
Web registrato il 20/01/2006; aggiornato il 10/06/2011
Webmaster