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Gli accenti
Gli accenti nelle parlate venete sono di 3 tipi:
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tonico (o semplicemente accento)
Accento che mette in evidenza una sillaba della
parola colpendone la vocale. Tutte le parole, tranne le cosiddette
enclitiche e
proclitiche, hanno questo accento;
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grafico
accento che si può porre sulla vocale della sillaba tonica
per indicare che è la sillaba accentata. Esso è
OBBLIGATORIO in corrispondenza dell'accento tonico:
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sui bisillabi e polisillabi tronchi (accento
sull'ultima sillaba) terminanti con vocale: onkó, kovo£à,
turnikè;
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sulle vocali >e< e dei bisillabi e
polisillabi tronchi (accento sull'ultima sillaba) terminanti con consonante se diverso
dall'accento acuto (chiuso): kolmèl,
saltèr,
pacaròt,
bakanòt;
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sulle vocali >e< e >o< dei bisillabi e
polisillabi piani (accento sulla penultima sillaba) terminanti con vocale eccetto per l'accento
acuto (chiuso):
be£ôto,
famòro,
krêto,
tomèra;
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su tutte le vocali dei bisillabi e
polisillabi terminanti con vocale che NON siano piani o tronchi:
ràntega,
sólfaro,
bôvo£o,
fòrfe,
sùbia,
pégo£a,
sêso£a,
vèrko£a,
pìro£a.
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su tutte le vocali dei bisillabi e
polisillabi piani terminanti con consonante:
bànpol,
kóxar,
bôtol,
Sòrbol,
Bùsol,
pékol,
Bêtol,
vèrdhar,
dìndol;
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sui seguenti monosillabi: […];
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sui monosillabi uguali di significato diverso
accentando le parole meno usate: dà (verbo) - da (prep.), £à (avv.) - £a (art.). fà
(verbo) e fa (avv.) ecc.
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fonico
accento che si pone sulle vocali >e<
e >o< toniche
per indicare se hanno suono aperto (e allora si usa l'accento grave,
es.: è), suono semichiuso (e
allora si usa l'accento circonflesso, es.: ê) o suono chiuso (e allora si usa
l'accento acuto, es.: é).
Accento grafico acuto sottinteso
Parole tronche senza vocale finale
La lingua veneta è nota per l'abbondanza di parole
senza la vocale finale e in predominanza tronche (accentate sull'ultima
sillaba). Per evitare, dunque, un ridondante carosello di accenti va assolutamente evitato di scrivere l'accento
grafico sulle vocali >i, a, u< dell'ultima sillaba e sulle >e< e >o<
se l'accento tonico è chiuso
(acuto).
Voler Ingabbiare
il veneto nelle regole che valgono per l'italiano significherebbe
esagerare nell'accentazione.
Ecco alcuni esempi: paron va pronunciato
parón, con accento tonico sull'ultima sillaba, ma l'accento grafico
non va scritto. Trevixan, va pronunciato trevixàn, ma scritto trevixan.
E così pure botón, alpìn, furlàn ecc.
In sintesi l'accento grafico va sottinteso in:
A) parole piane (accento sulla penultima sillaba) con
la vocale finale ad esclusione delle >e< e >o<
se il loro accento tonico è semichiuso (ê, ô) e aperto (è, ò);
B) parole tronche (accento sull'ultima sillaba) senza
la vocale finale ad esclusione delle >e< e >o< se il loro accento tonico
è semichiuso (ê, ô) e aperto (è, ò);
Conclusione
Éé
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Vocale
palatale chiusa (accento acuto) - Vocale chiusa come in:
péro,
Béta
(in questi casi l'accento grafico va omesso). |
Êê |
Vocale
palatale semichiusa (accento circonflesso) - Tono intermedio tra "É"
(acuta) e "È" (grave) come in: putê£o,
porsê£o. (Tono molto usato nella parlata pavana). |
Èè
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Vocale
palatale aperta (accento grave) - Vocale aperta come in: xèro, vèrta. |
Óó |
Vocale
velare chiusa (accento
acuto) - Vocale >o< chiusa come in: el
só, bórto£o, pómo. |
Ôô
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Vocale
velare semichiusa (accento circonflesso) - Tono intermedio tra
""Ó" (acuto) e ""Ò" (grave) come in:
rôda,
brô£o . (Tono molto usato nella parlata pavana). |
Òò |
Vocale
velare aperta (accento grave) - Vocale aperta come in: skòro, bròxa
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i, a, u, |
Queste vocali non possono
articolarsi in suoni aperti e chiusi, si accentano, all'occorrenza,
sempre con l'accento grave o con l'accento disponibile per queste
lettere nelle
tastiere per scrivere. |
Parole tronche senza vocale finale |
Le parole senza vocale finale, salvo eccezioni,
sono tronche cioè accentate sull'ultima sillaba, pertanto l'accento
tonico chiuso (acuto) delle >e< e >o< come in
intént
e Talpón
e l'accento tonico delle "i, a, u" come in Mo£exìn, broàr, parsùt,
va sempre omesso per evitare l'eccesso di accentazioni grafiche. Gli
esempi sopra elencati andranno quindi scritti: intent, Talppon,
Mo£exin, bakan, parsut. |
Vocali prolungate |
Nel caso di vocali con suono prolungato verrà
raddoppiato il simbolo grafico vocale corrispondente ponendo,
all'occorrenza, l'accento grafico su una delle due vocali secondo le
regole grammaticali stabilite. Es.:
skii
(plurale di skio), vôo; nel
caso di caduta delle consonanti specialmente delle parlate Be£umat
come
baarol,
koolà. |
Locuzioni (parole composte) |
Alcune parole - in particolare quelle composte
- portano anche uno o più accenti secondari, come è il caso di bêkamòrt, strôpakùl,
tèragrôsa,
Bèkinkrós,
con accento primario sulla terza sillaba e secondario sulla prima.
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